martedì 23 aprile 2013

Il gusto dei 5 sensi



Mi capita spesso di acquistare qualcosa che vorrei cucinare e poi non riuscire per mancanza di tempo, per settimane intere.

Il tempo = il nuovo lusso

Questo è successo anche con un impasto per il pane che avevo preso un paio di settimane fa, incuriosita dalla confezione.
Ma ieri durante il tragitto che mi riportava a casa dall’ufficio, ad un’ora finalmente umana, ho sentito il desiderio di affondare le mani nell’impasto e profumare la casa di una fragranza avvolgente.

Forse i profumi che si respirano sui mezzi pubblici spingono alla reazione opposta?
Le volte precedenti in cui avevo cucinato il pane risalgono a qualche anno fa ormai, e questa volta ho voluto sperimentare un impasto pronto, ho scelto la segale. Nella foto vedete la confezione. Concordo con il fatto che può togliere il gusto della preparazione intera, ma in giornate in cui non hai tempo per fare la spesa e in generale per la preparazione, può diventare un piccolo lusso.

Dunque ho versato l’impasto nella ciotola, aggiunto il lievito in polvere, in dotazione, sciolto in acqua tiepida, e impastato circa 20 minuti a mano. In verità l’impasto risultava piuttosto umido ed ho aggiunto un pugno di farina 00.
La sensazione delle dita che affondano nell’impasto, e questa fase di lavorazione per me sono antistress.

Ho coperto con pellicola e, trucchetto, appoggiato la ciotola su di un’altra contenente acqua calda, per facilitare la lievitazione.
Dopo un’ora abbondante ho impastato di nuovo e formato un filoncino che ho lasciato riposare, con lo stesso metodo, per altri 40 minuti.
In forno elettrico, su carta forno, per 30 min a 200°; la cottura ha richiesto più tempo rispetto a quello indicato, probabilmente perché si tratta di un unico filone.
Bellissimo! Ovviamente non ho aspettato che si freddasse e con il profumo che mi entrava direttamente dalla pelle, ho strappato con le mani il primo pezzo bollente per l’assaggio.

In inglese si chiamerebbe “comfort food”, che tradurrei per il pane come un’immersione gratificante per i 5 sensi.

lunedì 15 aprile 2013

il senso della sfida da 2 stelle Michelin


E' stato un attimo, è successo all'edicola vicina all'ufficio.
L'ho afferrato, pagato e sfogliato lungo tutto il tragitto di ritorno.
Curiosità direi, e ottimo placement in prima fila nei banchi.
Curiosità: questo prodotto televisivo, che tanto parla nei teleschermi italiani, cos'altro avrà da dirci?
2 stelle Michelin,
2 forchette Gambero Rosso,
insegnanti come Marchesi e Ducasse,
e scopro un curriculum di tutto rispetto.
3 Livelli di difficoltà e lezioni sulle preparazioni base. Inteso come un vero corso di cucina.
Consigli utili, e chicche creative come il rombo in salsa di cacao.
Accetto la sfida - con me stessa in effetti, a meno che Cracco in persona non voglia cimentarsi nella mia cucina! - , da 2 stelle Michelin.
Alla prossima cena con amici prometto una ricetta dal livello 3.
stay tuned...


domenica 14 aprile 2013

Il senso...dell'inizio

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Eccomi qui davanti al foglio bianco. No, non c’è il blocco dello scrittore ma la necessità di ordinare le tante, tantissime cose a cui sto pensando da quando ho deciso di aprire questo blog.

E’ un blog che dovrebbe parlare di Gusto, di cucina principalmente e della mia passione per essi è vero, ma sono così tanti gli argomenti che si intrecciano al mio modo di vivere e a questo percorso di scoperta, a questa filosofia, che potrei scrivere all’infinito.

Cominciamo dall’inizio?

S. superati i 30 da un po’ (non me ne sono ancora accorta però), romana.

Ho avuto la fortuna di studiare e lavorare all’estero e nutrirmi di culture, sapori, profumi, colori internazionali e di sperimentare e provare a ricreare. Con un certo successo direi.

Mi raccontano che all’asilo impastassi acqua farina e non si sa bene cos’altro costringendo tutti a cuocere e assaggiare. Nel mio grembiulino rosa, tronfia, osservavo. Ma non è l’atto finale di mangiare quello che preferisco, è il momento della creazione, di ricerca: “stasera ho voglia di…”  e via alla ricerca dell’ingrediente perduto in dispensa o della ricetta sui miei libri e siti preferiti.

La dispensa non è come potete immaginare, no, non siamo in un ristorante e con un lavoro a tempo pieno e un compagno dal sano appetito è difficile avere sempre tutti gli ingredienti a disposizione, perciò improvviso con quello che ho – dicono sia caratteristica dei migliori chef- e riservo spazio alle ricette più complesse appena posso. 
à bien tot per un nuovo...senso!